Fosco Valentini
Fosco Valentini è nato e si è formato a Roma negli anni del grande dibattito tra pittura, arte povera e concettuale. L'amicizia e la stretta collaborazione con Alighiero Boetti e con Aldo Braibanti hanno favorito una concezione dell'arte che si apre a 360 gradi sugli aspetti del sapere, sulle matrici segniche del linguaggio, sia in chiave di comunicazione che di un sostrato archetipico/magico di segni e immagini.
Ha partecipato all'esperienza ideologica dell''Ufficio per l'Immaginazione preventiva', nato con un’impronta surrealista dagli sforzi di Tullio Catalano e Maurizio Benveduti alla fine degli Anni Settanta, mantenendo il suo interesse per la pittura e per gli aspetti performativi dell’arte. Affermatosi nel complesso milieu romano che tra gli Anni Settanta e Ottanta dà quanto di meglio si va svolgendo nello scenario internazionale, nel 1986 tuttavia si trasferisce a Lugano, dove continua a dipingere deviando verso l’ironia e il sogno i temi pubblicitari del Diritto all’Ozio e verso la nostalgia i ritratti di memoria degli Anni Novanta con esiti trasognati.
Nel 2000 inizia il rinnovamento dei temi e delle tecniche pittoriche, con cicli di pura invenzione dedicati a Fiori, Sedie, Oggetti e Figure Astratte, introdotti proprio in apertura di Millennio da "L’Ordine delle cose" - una serie di 16 piccoli quadri - che autocitando la propria figura di artista- poeta con la testa capovolta, si pone al centro della natura organica e inorganica, capovolgendone funzioni e orientamenti, attraverso gesti che mimano il linguaggio dei sordomuti.
Nel 2004, l'analisi sui sogni della sua generazione sia dal punto di vista antropologico che artistico, approda alla stesura di "Filosofia esistenziale della canapa indiana" (edizioni Derive Approdi), un libello contro la manipolazione comunicativa e informativa. Nel 2011 partecipa, come artista italiano residente all’estero alla 54° Biennale di Venezia, con la serie dei “Dipinti Anamorfici”, nati dalla volontà di trasformare il punto di vista della visione attraverso uno spostamento dell’asse ottico. Si apre, così, una nuova stagione compositiva che approda al video di animazione, costituito da migliaia di disegni tracciati a matita, dal titolo “Sol Lapis Philosophorum”.
Da qui inizia a esplorare altre tecnologie della visione, come il lenticolare che, da strumento sfruttato per esigenze di comunicazione pubblicitaria, è trasformato dall’artista in un'inedita esperienza di filosofia della visione, con questa precisa innovazione: mentre l’uso del lenticolare da parte dei suoi contemporanei passa attraverso la fotografia, il suo nasce direttamente dal disegno che le strutture lenticolari polverizzano nell’aria.
Con il ciclo dedicato a Somnium, il viaggio immaginario sulla luna concepito da Keplero per poter descrivere l’universo copernicano, Fosco Valentini s’introduce ormai nell'orizzonte globale di un nuovo soggetto umano, quello dell’Homo Jucundus che ha definitivamente superato la fase dell’Homo Oeconomicus che ci ha contraddistinto.
Fosco Valentini
Keplero, 2013
Drawings on lenticular
110 x 110 cm
Fosco Valentini
Untitled (from Keplero's series)
2013
Pen on paper
21 x 29 cm
Fosco Valentini
Untitled (from Keplero's series)
2013
Pen on paper
21 x 29 cm
Fosco Valentini
Untitled (from Keplero's series)
2013
Pen on paper
21 x 29 cm
Fosco Valentini
Untitled (from Keplero's series)
2013
Pen on paper
21 x 29 cm